The flying carpet è il primo libro del fotografo italiano Cesare Fabbri, pubblicato dall’editore britannico Mack. Una serie di immagini in bianco e nero e a colori scattate da Fabbri in Emilia-Romagna, dove è nato, e in Sardegna, tra il 2005 e il 2015.
“Attraverso l’obiettivo di Fabbri ci imbattiamo in un mondo in cui gli oggetti prendono vita”, scrivono i curatori del libro. Dettagli di paesaggi, tra cartelli stradali e recinzioni, aiuole e vetrine, che mettono a confronto l’intervento dell’uomo con le forme e i colori della natura. È su questi frammenti, che un occhio comune potrebbe ignorare, che si ferma lo sguardo di Fabbri. In uno stile che si ispira a quello del fotografo emiliano Luigi Ghirri. “La macchina fotografica è un gioco magico capace di mostrare il grande e il piccolo, l’illusione e la realtà, la nostra coscienza adulta e il mondo fiabesco della nostra infanzia”, scriveva Ghirri.
Il titolo del libro di Fabbri invece è tratto da un’opera del 1987 della scrittrice e poeta italiana Cristina Campo, in cui si dice che “la fotografia, così meravigliosamente ambigua, semplice e misteriosa allo stesso tempo, è magica come il tappeto delle favole. A volte, capace di rendere familiare l’invisibile. Le immagini ci permettono di scoprire e di vedere per la prima volta qualcosa che abbiamo davanti ai nostri occhi”.
Il librò sarà presentato dall’autore alla Fondazione studio Marangoni di Firenze il 28 aprile.
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