Uomo dalle mille vite, Jean-Claude Mourlevat è passato da essere un professore di tedesco alla carriera di regista teatrale e poi a scrivere tanti libri. La sua attività è stata premiata anche con l’Astrid Lindgren memorial award, uno dei più prestigiosi premi dedicati alla letteratura per infanzia e adolescenza. Il fiume al contrario è l’ultima sua opera arrivata in Italia, nata dall’accorpamento di due volumi (La rivière à l’envers, Tomek e La rivière à l’envers, Hannah). La storia fa trattenere il fiato dalla prima all’ultima pagina e ha come protagonisti due giovani, Hannah e Tomek. Quando Hannah entra nel suo negozio alla ricerca di una fantomatica acqua magica, Tomek rimane colpito dalla richiesta. Lui nella sua drogheria ha tutto, ma gli manca proprio quello che lei sta cercando. Com’è possibile? Da lì comincia un viaggio di formazione oltre gli estremi confini del mondo. Il modello è quello che abbiamo visto in tanti fantasy: il viaggio. Ma la penna di Mourlevat sa regalare al genere quello stupore che ogni ragazzo ha davanti all’ignoto. Nel romanzo l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo s’inseguono di continuo. E fanno capire ai due personaggi che il viaggio reale forse è quello dentro di sé. Una lettura avventurosa, ma anche filosofica.
Igiaba Scego
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Questo articolo è uscito sul numero 1452 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati