• Abdel Fattah al Sisi è il sesto presidente della repubblica egiziana, ha assunto l’incarico l’8 giugno 2014. Ha vinto le elezioni nel maggio del 2014, con il 93,3 per cento dei consensi e un’affluenza inferiore al 50 per cento. I Fratelli musulmani, il partito dell’ex presidente Mohamed Morsi, hanno boicottato il voto, così come molti attivisti liberali e laici.
  • Ex capo delle forze armate e ministro della difesa, Al Sisi ha preso il potere nel luglio del 2013, destituendo Mohamed Morsi, che era stato eletto nelle prime elezioni libere dopo la rivoluzione del 2011.
  • Dopo aver deposto Morsi, il maresciallo Al Sisi ha formato un governo di transizione, che ha portato avanti una dura repressione contro i Fratelli musulmani.
  • Nel novembre del 2013 è stata approvata una legge che di fatto ha vietato le manifestazioni.
  • Secondo un rapporto diffuso il 25 maggio dal Centro egiziano per i diritti sociali ed economici (Ecesr), dal colpo di stato del luglio 2013 oltre 41mila persone sono state incriminate o incarcerate.
  • Il 28 aprile 2014, 683 sostenitori dei Fratelli musulmani sono stati condannati a morte in un processo che le Nazioni Unite hanno definito senza precedenti.
  • Il 29 dicembre del 2013 tre giornalisti di Al Jazeera, l’australiano Peter Greste e i suoi due colleghi egiziani Mohamed Fahmy e Baher Mohamed, sono stati arrestati e sono sotto processo per come hanno seguito gli eventi successivi al colpo di stato del luglio del 2013. Devono difendersi dall’accusa di terrorismo.
  • Nell’ottobre del 2014 l’Egitto ha annunciato la creazione di una zona cuscinetto al confine con la Striscia di Gaza per impedire il traffico di armi e ha cominciato a distruggere le case di chi abita lungo il confine.

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