L’archivio dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez, morto lo scorso aprile, è stato acquistato dall’Harry Ransom center, dell’università del Texas. Contiene manoscritti, taccuini, album fotografici, lettere e oggetti personali del premio Nobel per la letteratura del 1982, tra cui due macchine da scrivere Smith Corona e cinque computer Apple.
L’archivio è stato acquistato dalla sua famiglia. I materiali riguardano tutti i più importanti romanzi di García Márquez, da Cent’anni di solitudine – del quale è presente il dattiloscritto mandato all’editore con un frontespizio scritto a mano e qualche correzione – fino al suo ultimo romanzo incompiuto di cui esistono più di dieci versioni.
García Márquez espresse spesso diffidenza davanti all’idea che gli studiosi si sarebbero messi sulle tracce del suo processo creativo. Nel 1983 in un’intervista alla rivista Playboy disse che era “come essere colto in mutande”. Secondo la biografia di Gerald Martin, infatti, lo scrittore distrusse gli appunti e l’albero genealogico dei personaggi di Cent’anni di solitudine.
Il Ransom Center e la famiglia non hanno dato informazioni sul prezzo dell’acquisizione. The New York Times
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