Il senato italiano ha approvato in via definitiva la legge delega sulla riforma del lavoro chiamato Jobs act presentato per la prima volta l’8 gennaio 2014 da Matteo Renzi e dal ministro del lavoro Giuliano Poletti. La legge era stato approvato dalla camera il 25 novembre. Il testo integrale è qui. Come tutte le leggi delega, definisce i principi fondamentali a cui il governo dovrà attenersi al momento in cui scriverà i decreti attuativi (i cosiddetti decreti delegati): i dettagli delle norme saranno quindi noti solo quando saranno pronti i decreti (secondo il governo, entro la fine del 2014). Ecco cosa prevede la delega.
- Contratto a tutele crescenti per i neoassunti Arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Cambia l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori con la possibilità di reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata solo a quelli nulli e discriminatori e a “specifiche fattispecie” di quelli disciplinari (legati al comportamento del lavoratore). Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sarà previsto solo l’indennizzo. Se i decreti arriveranno entro dicembre il nuovo contratto potrà usufruire degli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità per le assunzioni fatte nel 2015.
- Riordino forme contrattuali e rapporti di lavoro, superamento delle collaborazioni L’obiettivo a cui si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al “superamento” delle collaborazioni coordinate e continuative.
- Mansioni flessibili e controlli a distanza Si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro.
- Riforma della cassa integrazione guadagni (cig) Sarà impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione “definitiva” di attività aziendale. L’obiettivo è di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del dipendente. Saranno rivisti i limiti di durata del sussidio (adesso il tetto è di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sarà prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. Si punta alla riduzione delle aliquote di contribuzione ordinarie (ora all’1,9 per cento della retribuzione) con la rimodulazione delle stesse tra i settori in funzione dell’effettivo impiego.
- Riforma sussidio disoccupazione La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla “pregressa storia contributiva” del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016) per quelli con le carriere contributive più rilevanti. Si vuole estendere l’Aspi (ex indennità di disoccupazione, erogata dall’Inps) ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di rapporto di lavoro. Per le persone in situazione di disagio economico potrebbe essere introdotta dopo la fruizione dell’Aspi una ulteriore prestazione eventualmente priva di contributi figurativi.
- Razionalizzazione incentivi all’assunzione e all’autoimpiego Si istituisce inoltre un’agenzia nazionale per l’impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L’obiettivo è svolgere tutti gli adempimenti per via telematica.
- Maternità e vita familiare La delega prevede l’introduzione dell’indennità di maternità per tutte le donne lavoratrici e il diritto per le lavoratrici madri parasubordinate all’assistenza anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. E una serie di norme per favorire la conciliazione dei tempi del lavoro con quelli della vita familiare.
- No vacatio legis Legge e decreti delegati entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta. Gli effetti degli interventi normativi saranno oggetto di un monitoraggio permanente da realizzarsi senza maggiori oneri.
Ansa
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