Gli operatori impegnati nella lotta contro l’ebola sono “la persona dell’anno” per il 2014 secondo il settimanale statunitense Time.

Tra le motivazioni indicate dalla managing editor Nancy Gibbs sul settimanale, il fatto che queste persone hanno “rischiato e insistito, che si sono sacrificati e hanno salvato vite umane”, in un contesto in cui neanche i governi e l’Organizzazione mondiale della sanità erano preparati ad affrontare l’epidemia.

“Ma gli operatori sul campo, il personale di Medici senza frontiere (Msf), di Samaritan’s Purse e di molte altre organizzazioni hanno lottato a fianco dei medici locali e delle infermiere, degli autisti di ambulanze e di chi si è occupato di seppellire i morti”, spiega Gibbs.

La tradizione di scegliere la persona dell’anno risale al 1927, quando Time dedicò la copertina a Charles Lindbergh dopo il suo storico volo transatlantico. L’anno scorso Time aveva scelto papa Francesco.

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