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Durante il suo intervento, Matteo Renzi ha detto:

“Il Pd non è un partito che va avanti a colpi di maggioranza ma sia chiaro che non starà fermo per i diktat della minoranza. Abbiamo il dovere di corrispondere all’impegno preso con gli italiani e non staremo fermi nella palude per guardare il nostro ombelico”.

“Il cantiere è il luogo che attrae di più i cittadini, specie quelli che non hanno molto da fare e stanno lì a mugugnare. Il Pd non si metta a osservare i cantieri: li faccia. Noi siamo quelli che cambiano l’Italia, non quelli che stanno a mugugnare su quelli che cambiano l’Italia”. Lo dice il premier Matteo Renzi all’assemblea Pd.

“Chi è disonesto non può camminare con il Pd, dobbiamo essere molto duri anche al nostro interno. Chi sbaglia paga anche nel Pd. Non tutti gli onesti votano Pd ma chi sta nel Pd deve avere onestà come punto fondamentale”.

Matteo Renzi ha aggiunto: “So bene che non tutti sono d’accordo sul Jobs act. Mi piacerebbe che almeno fosse letto il testo del Jobs act, che ci fosse uno sguardo non ideologico, una discussione nel merito. Sull’articolo 18 l’abbiamo pensata in modo diverso, ormai è andata, ognuno tiene la propria opinione ma ormai è chiusa”.

“Noto un certo richiamo all’Ulivo molto suggestivo e nostalgico, ricordo cosa diceva l’Ulivo sul bicameralismo, quello che non ricordo è come si possa aver perso 20 anni di tempo senza aver realizzato le promesse delle campagne elettorali”, continua il premier.

“Grazie al Pd è sparito dallo scenario politico colui che dettava l’agenda un anno fa, Beppe Grillo. Grazie al nostro risultato abbiamo restituito il suo talento alla comicità: andrà in tour, in bocca al lupo”, ironizza Renzi all’assemblea Pd: “Anche i Forconi oggi potrebbero andare solo a ‘Chi l’ha visto’”.

“Chiedo ai magistrati di arrivare velocemente ai processi e alle sentenze. Quando leggo numerose interviste di magistrati che commentano le leggi che stiamo facendo, vorrei ringraziarli, ma credo che debbano parlare un po’ di più con le sentenze e non con le interviste”.

“Io non sono solo indignato, sono schifato da quanto emerge dall’inchiesta Mafia capitale. Se siamo un Paese serio l’indignazione e lo schifo non ci basta. Chiedo ai magistrati di arrivare velocemente ai processi e alle sentenze”.

E poi: “Chi vuol cambiare il segretario si può mettere il cuore in pace, ha tempo da qui al 2017, chi vuole cambiare il capo del governo, si metta cuore in pace, ha tempo da qui fino al 2018. Ma chi vuole cambiare l’Italia non perda un secondo”.

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