La corte suprema di Israele ha autorizzato la distruzione “punitiva” a Gerusalemme est delle case di quattro palestinesi, accusati di aver commesso degli attentati contro Israele, rigettando l’appello delle famiglie che chiedevano di ritirare la decisione.
La sentenza riguarda due attentati commessi nel mese di novembre, in cui erano rimaste uccise sette persone.
La pratica è contestata anche dalla popolazione israeliana, perché colpisce donne e bambini innocenti senza avere l’effetto dissuasivo invocato dalle autorità israeliane. Le Monde
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