Solo un terzo dei 170.081 migranti arrivati in Italia nel 2014 è rimasto nelle strutture di accoglienza. Lo ha dichiarato Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, che ha presentato oggi i dati sulla migrazione in Italia in occasione della giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in programma il 18 gennaio.

Ecco i punti principali del rapporto.

  • Sulle coste e nei porti italiani sono arrivate 170.081 persone, tre volte di più rispetto al biennio 2012-2013.
  • In Sicilia sono arrivate 120.239 persone, di cui 4.194 sull’isola di Lampedusa (erano state complessivamente 14.753 nel 2013 e 51.753 nel 2011).
  • La maggior parte di loro è partita dalla Libia (141.484 persone), dall’Egitto (15.283) e dalla Turchia (10.321).
  • Il paese d’origine della maggior parte dei migranti è la Siria, da cui sono arrivate 42.425 persone, quattro volte più che nel 2013. Al secondo posto c’è l’Eritrea con 34.329 persone, seguita dal Mali con 9.908 persone (un numero dieci volte maggiore rispetto al 2013), dalla Nigeria (9.000) e dal Gambia (8.691).
  • Nel rapporto vengono denunciate anche le condizioni delle strutture di accoglienza, dove sono ospitate più persone di quante ne possono accogliere.
  • È stata chiusa la metà dei centri d’identificazione ed espulsione (Cie), dove sono attualmente ospitate 276 persone rispetto a 1.748 posti disponibili.

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