La presidente argentina Cristina Fernández è stata accusata di aver coperto il coinvolgimento dell’Iran nell’attentato contro un centro ebraico di Buenos Aires nel 1994, nel quale sono state uccise 85 persone e ne sono state ferite più di duecento. Il pubblico ministero Alberto Nisman ha chiesto al giudice di interrogare la presidente argentina e il ministro degli esteri Héctor Timerman “per essere stati gli autori e i complici dell’insabbiamento di un’indagine contro alcuni cittadini iraniani accusati dell’attacco terroristico”.

In un dossier di trecento pagine il pubblico ministero sostiene che Cristina Fernández avrebbe condotto dei negoziati segreti con l’Iran attraverso canali non convenzionali nel 2013 che avrebbero portato all’occultamento del coinvolgimento di autorità iraniane nell’attacco. In cambio dell’insabbiamento, l’Argentina avrebbe avuto prezzi di favore per l’acquisto del petrolio. Il pubblico ministero afferma di aver scoperto il coinvolgimento della presidente grazie a delle intercettazioni telefoniche di politici e alte cariche dello stato.

L’attentato contro il centro ebraico di Buenos Aires, avvenuto nel 1994, è stato il peggior attacco terroristico nella storia del paese e i responsabili non sono mai stati individuati. Nel 2007 sono stati emessi mandati di arresto internazionali per sei cittadini iraniani sospettati di essere coinvolti nell’attentato, ma i sei sono ancora latitanti. El País, The Guardian

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it