Il governo greco ha chiesto alla Germania un risarcimento di 279 miliardi di euro per i danni dovuti all’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. È la prima volta che Atene calcola la stima delle distruzioni e dei saccheggi nazisti che risalgono agli anni quaranta. Secondo il governo tedesco invece il problema è già stato risolto anni fa.

Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha sollevato la questione quando ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel il mese scorso. L’11 marzo il governo di Atene aveva minacciato di confiscare i beni di proprietà della Germania se non avesse versato gli indennizzi a favore dei parenti delle vittime della guerra.

I risarcimenti chiesti comprendono 10,3 miliardi di euro di un prestito che la banca centrale greca fu costretta ad accettare dai nazisti. Secondo il vice ministro delle finanze greco Dimitris Mardas, che ha parlato alla commissione parlamentare che sta indagando sulle responsabilità del debito greco, l’attuale debito del paese è legato ai risarcimenti tedeschi. La stima dei danni è stata fornita dall’ufficio di contabilità generale del paese.

La Germania ha pagato nel 1960 alla Grecia solo una parte di ciò che ora domanda Atene. Quei soldi (115 milioni di marchi tedeschi) non comprendevano i danni alle infrastrutture, i crimini di guerra, e il prestito che il paese fu costretto a contrarre.

Il premier Tsipras sta cercando di rinegoziare i 240 miliardi di euro del salvataggio che hanno evitato alla Grecia la bancarotta. La Grecia deve versare 448 milioni di euro al Fondo monetario internazionale entro il 9 aprile.

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