Per evitare l’insolvenza il governo greco ha obbligato le amministrazioni locali a trasferire alla banca centrale le disponibilità di contanti. In un decreto pubblicato sul sito del governo si legge che “gli enti centrali del governo sono obbligati a depositare le loro riserve di fondi nei conti della Banca di Grecia. La legge è dovuta a bisogni estremamente urgenti e imprevisti”. L’obiettivo è quello di incassare almeno due miliardi di euro, secondo fonti vicine al governo.
La decisione servirebbe a evitare un default di 313 miliardi di euro in obbligazioni e l’uscita dall’eurozona, che porterebbe la Grecia ad affrontare un’ulteriore crisi economica. Secondo l’analista Gianluca Ziglio, intervistato da Bloomberg, “la prossima mossa potrebbe essere quella di obbligare anche tutti gli enti e le aziende del settore pubblico a depositare le proprie liquidità nelle casse del governo centrale”. Nel 2008 la presidente dell’Argentina Cristina Fernandez aveva nazionalizzato 24 miliardi di dollari di pensioni depositati in fondi privati per finanziare le casse del governo.
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