La Commissione europea ha presentato le nuove linee guida sull’immigrazione per rispondere alla richiesta dei paesi del sud dell’Europa che a causa delle regole del trattato di Dublino devono far fronte a una maggiore pressione migratoria. Tra le iniziative previste la ricollocazione temporanea dei richiedenti asilo che già sono in Europa. Per la ripartizione si terrà conto di quattro parametri: pil, popolazione, livello di disoccupazione e rifugiati già presenti sul territorio nazionale.
L’Italia, secondo questo schema di ricollocamento, è il terzo paese dopo Germania e Francia, ma in realtà siccome accoglie già un numero di richiedenti asilo equivalente alla quota prevista, non dovrà ospitarne altri. Tre stati (Regno Unito, Irlanda e Danimarca) potranno avvalersi della possibilità di non partecipare alla ripartizione.
I profughi che vivono nei campi dei paesi esterni all’Unione (in particolare in Giordania e Turchia) e che hanno un diritto già accertato alla protezione internazionale saranno trasferiti nei paesi dell’Unione, come chiede da tempo l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Entro fine maggio, la Commissione proporrà un programma di reinsediamento di ventimila profughi, stanziando un finanziamento supplementare di 50 milioni di euro per il 2015 e il 2016
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