I rappresentanti del governo del Mali e di numerose fazioni ribelli hanno firmato a Bamako, in presenza di osservatori internazionali, un accordo di pace che era stato raggiunto il 14 maggio ad Algeri. Il documento è stato sottoscritto dal ministro degli esteri maliano Abdoulaye Diop, da tre rappresentanti dei gruppi filo-governativi e da due membri del coordinamento dei movimenti dell’Azawad (Cma).
All’appello mancavano tuttavia le tre principali componenti della ribellione tuareg - ovvero il movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), l’alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua) e il movimento arabo dell’Azawad (Maa) - che vorrebbero che l’accordo fosse sottoposto a ulteriori discussioni e la cui assenza era già stata annunciata prima della firma.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha definito la firma “un passo importante verso una pace duratura nel Mali”, auspicando che “le altre parti aderiscano all’accordo il più presto possibile”. Ban ha ricordato che restano in vigore il cessate il fuoco e le dichiarazioni di fine delle ostilità.
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