Un gruppo di migranti a bordo di una nave della guardia di finanza italiana osserva l’imbarcazione su cui stava attraversando il Mediterraneo lasciata alla deriva, il 14 maggio 2015. (Alessandro Bianchi, Reuters/Contrasto)

I ministri degli esteri dell’Unione europea hanno deciso di lanciare un’operazione navale contro le reti di trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Si chiamerà Eunavfor Med, avrà sede a Roma e sarà comandata dall’ammiraglio italiano Enrico Credendino. Il mandato iniziale della missione, che potrebbe partire entro la fine del mese prossimo, sarà di un anno e per la fase di avvio dei primi due mesi il consiglio dei ministri dell’Ue ha previsto una spesa di 11,82 milioni di euro. Il testo approvato stabilisce di procedere subito con l’identificazione e il monitoraggio dei network dei trafficanti attraverso la raccolta delle informazioni e la sorveglianza delle acque internazionali.

L’azione potrebbe essere rafforzata una volta ottenuto il consenso delle Nazioni Unite. Senza l’autorizzazione dell’Onu, la missione navale europea non avrà il mandato di sconfinare nelle acque territoriali e nello spazio aereo della Libia né potrà intervenire sulle coste libiche per colpire le imbarcazioni. Ma secondo i diplomatici europei, in un primo momento le navi, gli elicotteri e i droni dell’operazione potranno essere usati in acque internazionali per raccogliere informazioni sui trafficanti, anche se per ora l’impatto sarà limitato.

Un documento di 19 pagine preparato per i ministri dell’Ue prevede diverse fasi. La prima riguarda appunto la sorveglianza e la valutazione delle reti del traffico nel Mediterraneo, mentre una seconda e una terza fase comprenderanno l’individuazione, la cattura e la distruzione delle risorse dei trafficanti “in modo conforme al quadro giuridico internazionale e in collaborazione con le autorità libiche”. Queste fasi saranno portate a termine solo successivamente e ottenuto il via libera dell’Onu, mentre una risoluzione del Consiglio di sicurezza “non è richiesto per la prima fase”, si legge nel documento.

L’alta rappresentante della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, ha sottolineato che la cooperazione con i funzionari libici sarà fondamentale per il successo dell’operazione. Durante la conferenza stampa a Bruxelles, Mogherini ha precisato che per smantellare le reti dei trafficanti l’Ue dovrà collaborare non solo con il governo di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, ma anche con i gruppi rivali che detengono il potere a Tripoli e a Misurata.

Durante un vertice straordinario lo scorso 23 aprile, i leader dell’Unione europea avevano preso la decisione di “identificare, catturare e distruggere le imbarcazioni prima che siano usate dai trafficanti”. Secondo l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu che si occupa di rifugiati, dall’inizio dell’anno sono arrivati in Europa 51mila migranti attraverso il Mediterraneo, di cui 30.500 sono sbarcati in Italia. Circa 1.800 persone sono morte in mare.

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