Le elezioni in programma domani 24 maggio in Etiopia non saranno né libere né giuste per l’assenza di pluralismo politico e per le violazioni alla libertà di stampa. Lo hanno denunciato Amnesty International e l’organizzazione statunitense Committee to protect journalists alla vigilia del voto per il rinnovo del parlamento e delle assemblee regionali etiopi. Nelle ultime settimane c’è stato “un attacco diffuso contro la libertà di espressione, di associazione e di riunione” ha accusato di Amnesty in un comunicato. In questa situazione, secondo l’ong, è a rischio “il diritto di partecipare liberamente e senza paura alla vita pubblica, con il governo impegnato a dare la caccia a qualsiasi forma di legittimo dissenso”.

Sono circa 36,8 milioni gli elettori registrati al voto, su totale di 94 milioni, che domani andranno alle urne per eleggere i 547 deputati della camera dei rappresentanti del popolo e quelli delle assemblee regionali. Scontata la vittoria della coalizione che è al potere dal 1991, il Fronte democratico rivoluzionario del popolo etiope (Eprdf), e che alle ultime elezioni del 2010 si impose con il 99,6 per cento delle preferenze. I primi risultati saranno annunciati dopo cinque giorni, mentre i definitivi saranno pubblicati il 22 giugno.

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