L’Unione europea si è unita agli Stati Uniti nella condanna della legge approvata dalla Russia che espande l’autorità di Mosca sulle organizzazioni non governative. La legge, firmata dal presidente Vladimir Putin il 23 maggio, dà alle autorità il potere di bandire le ong straniere e prevede sei anni di carcere per i dipendenti delle ong ritenuti colpevoli di lavorare per agenti stranieri.
In una nota il portavoce del servizio estero dell’Unione europea ha definito la legge “un passo preoccupante in una serie di restrizioni sulla società civile, la stampa indipendente e l’opposizione politica”, che limiterà “la libertà di parola e dei mezzi d’informazione, oltre al pluralismo delle opinioni”. Anche il dipartimento di stato degli Stati Uniti ha espresso la sua “preoccupazione” per l’approvazione della legge, aggiungendo che “questo nuovo potere limiterà ulteriormente il lavoro della società civile in Russia”. In una dichiarazione congiunta, Amnesty international e Human rights watch hanno scritto che la nuova misura “aumenterà la repressione che sta inaridendo la società civile russa”.
In base alla nuova legge, sarà il ministero degli esteri di Mosca a stabilire se un’organizzazione straniera è “indesiderabile”, passando in rassegna una serie di materiali e documenti forniti dal ministero dell’interno e dalle agenzie della sicurezza. Il ministero della giustizia avrà il compito di redigere la “lista nera”.
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