L’occupazione in Italia è tornata al livello massimo dalla fine del 2012, secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Dopo il calo degli ultimi due mesi, ad aprile gli occupati sono aumentati dello 0,7 per cento (159 mila occupati in più) rispetto al mese precedente, tornando ai livelli di fine 2012. Rispetto all’aprile del 2014, l’occupazione è in aumento dell’1,2 per cento (+261mila occupati) e il tasso di occupazione di 0,7 punti.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Sempre ad aprile, il tasso di disoccupazione è sceso di 0,2 punti al 12,4 per cento dopo l’aumento registrato nei due mesi precedenti, i disoccupati sono diminuiti dell’1,2 per cento su base mensile (cioè di 40mila unità, arrivando a 3.161.000).

I dati sull’andamento del mercato del lavoro pubblicati oggi sono particolarmente significativi perché aprile è stato il primo mese in cui è stato interamente applicato il Jobs act (scattato dalla seconda settimana di marzo), che si è aggiunto agli incentivi fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, in vigore già dall’inizio dell’anno.

Sulla riforma del lavoro si è espressa anche l’Ocse che ha parlato di un “potenziale per migliorare drasticamente il mercato” italiano. L’ente parigino ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dell’Italia sul prossimo anno: nel suo Economic Outlook l’Ocse ha stimato un aumento del pil dello 0,6 per cento quest’anno, cui seguirà un più 1,5 per cento nel 2016.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it