Il gruppo Stato islamico ha minacciato di colpire Israele come rappresaglia per l’arresto da parte di Hamas di oltre cento sostenitori del gruppo nella Striscia di Gaza. “Se Hamas non smette di dare la caccia ai sostenitori dello Stato islamico, i miliziani non solo continueranno a prendere di mira Hamas, ma violeranno la tregua in vigore con Israele, con il lancio di nuovi razzi contro lo Stato ebraico” ha detto un esponente dell’organizzazione jihadista Ansar Beit al Maqdis, che rappresenta il gruppo terroristico nella penisola del Sinai.

Da alcune settimane Hamas, che aveva negato qualsiasi presenza del gruppo Stato islamico nella Striscia di Gaza, ha inasprito le misure contro i gruppi salafiti uccidendo, il 2 giugno, un leader locale, Youssef al Hanar di 27 anni, che aveva giurato fedeltà allo Stato islamico. L’uomo sarebbe stato sepolto con la bandiera nera che identifica il gruppo terroristico. La scorsa settimana i jihadisti avevano rivendicato l’omicidio di un esponente di spicco di Hamas, Sabah Siam.

Il sito israeliano Debka aveva denunciato la presenza dei jihadisti nell’enclave palestinese. A Gaza, dal 2014, tra i salafiti è attiva infatti una cellula del gruppo, nota come Ansar al Dawa al Islamiya, che ha chiesto ad Hamas, come condizione per non attaccare né il movimento islamico né Israele, una politica meno dura, a partire dal “rilascio di tutti i miliziani, predicatori, studenti, detenuti e ostaggi”.

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