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La marina militare italiana ha annunciato di avere avviato, su indicazione del governo di Matteo Renzi, le operazioni di recupero dei corpi nel relitto del peschereccio naufragato nella notte tra il 18 e il 19 aprile con ottocento persone a bordo. Sin dal giorno del naufragio, il peggiore avvenuto nel Mediterraneo da decenni, Renzi si era impegnato a recuperare il relitto per offrire una degna sepoltura alle vittime. Il relitto si trova a circa 380 metri di profondità, in un tratto di mare 210 chilometri a sud di Lampedusa. Il recupero sarà effettuato con veicoli a comando remoto in grado di intervenire in acque profonde.

Nella notte tra il 18 e il 19 aprile, un peschereccio partito dalla Libia con circa ottocento migranti a bordo, secondo le stime della procura di Catania, ha lanciato una richiesta di aiuto al centro nazionale soccorso della guardia costiera perché aveva difficoltà di navigazione. Ma quando un mercantile si è avvicinato per prestare aiuto, una manovra sbagliata dello scafista del peschereccio ha provocato una collisione tra le due imbarcazioni e il naufragio. Nelle operazioni ci soccorso sono state salvate 28 persone, mentre sono stati recuperati appena ventiquattro corpi.

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