L’Unione europea entro il 15 giugno del 2017 abolirà i costi del roaming, ovvero le tariffe aggiuntive che si pagano quando si usa il proprio cellulare dall’estero. Gli utenti di uno stato membro che si trovano momentaneamente all’estero potranno quindi telefonare, inviare messaggi e navigare su internet alle stesse tariffe del proprio paese di provenienza. L’abolizione definitiva sarà preceduta da un periodo di transizione di 14 mesi, che inizierà ad aprile 2016, in cui le tariffe saranno gradualmente ridotte. L’accordo sarà presentato agli Stati membri dell’Unione europea tra luglio e dicembre di quest’anno per l’adozione formale.

L’accordo raggiunto da commissione, parlamento e consiglio europeo arriva dopo anni di negoziati per ridurre le tariffe di roaming e per regolare il traffico internet alla luce delle regole della net neutrality, ovvero il fatto che la rete non sia soggetta a restrizioni arbitrarie. La bozza stabilisce infatti formalmente per la prima volta la tutela della neutralità della rete, imponendo agli operatori di telecomunicazioni di trattare la maggior parte del traffico internet allo stesso modo, senza discriminazioni o interferenze. Il blocco sarà consentito solo nei casi di attacchi informatici.

Da aprile 2016, quando inizierà il periodo di transizione, gli operatori delle telecomunicazioni potranno aggiungere un sovrapprezzo non superiore ai 5 centesimi di euro al minuto per le chiamate e per i megabyte internet e ai due centesimi per gli sms.

L’abolizione dei costi del roaming interesserà però soltanto le persone che andranno all’estero per brevi periodi. Per evitare infatti la concorrenza fra compagnie nei diversi stati membri dell’Unione europea, sarà prevista una clausola di salvaguardia per “l’uso equo” del roaming: le compagnie potranno reintrodurre l’extracosto nei casi di schede di una determinata compagnia nazionale usate regolarmente in un altro stato.

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