I leader dei paesi della Comunità dell’Africa orientale (Eac) hanno chiesto di nuovo al governo del Burundi di rinviare le elezioni presidenziali fissate per il 15 luglio. Durante un incontro organizzato a Dar es Salaam, la più grande città della Tanzania, i paesi dell’Eac (Burundi, Ruanda, Tanzania, Kenya e Uganda) hanno nominato il presidente ugandese Yoweri Museveni mediatore nella crisi politica in Burundi, scoppiata alla fine di aprile in seguito alla decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi a un terzo mandato.
Il segretario generale dell’organizzazione regionale, Richard Sezibera, ha chiesto il rinvio delle elezioni al 30 luglio per dare il tempo al mediatore di condurre i negoziati. Il 29 giugno, in un clima teso e violento si sono svolte le elezioni legislative e amministrative, che sono state definite dalle Nazioni Unite non libere né credibili.
Intanto il generale Leonard Ngendakumana, vice di Godefroid Niyombare, che a maggio ha tentato un colpo di stato contro Nkurunziza, ha minacciato di dare avvio a un’insurrezione armata se il presidente non rinuncerà alla sua candidatura. Ngendakumana ha accusato Nkurunziza di voler trascinare il paese in una guerra civile.
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