L’Unione europea ha esteso fino a lunedì 13 luglio il congelamento delle sanzioni contro l’Iran, concedendo altro tempo ai negoziati sul programma nucleare di Teheran in corso a Vienna. Si tratta della terza proroga nelle ultime due settimane.

Le sanzioni erano state sospese per la prima volta dall’Unione europea nel gennaio 2014. I colloqui, ai quali partecipano l’Iran e le potenze mondiali del gruppo 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Germania), non hanno ancora portato a un accordo, nonostante i progressi fatti.

Le parti restano divise su alcune questioni, come l’embargo dell’Onu sulle armi di Teheran (che i paesi del 5+1 vorrebbero mantenere) e l’accesso degli ispettori dell’Aiea ai siti militari.

Nel novembre del 2013, l’Iran e il gruppo dei 5+1 (Regno Unito, Cina, Francia, Germania, Russia e Stati Uniti) avevano raggiunto un’intesa sul cosiddetto Piano d’azione, che prevedeva un allentamento delle sanzioni e stabiliva un quadro temporale per raggiungere un’intesa definitiva sul nucleare. La scadenza, inizialmente di un anno, è già stata estesa due volte, in luglio e novembre dell’anno scorso.

Il 2 aprile del 2015 l’Iran e i suoi interlocutori internazionali hanno raggiunto un accordo a Losanna, in Svizzera, sui parametri dell’intesa definitiva che doveva essere finalizzata entro il 30 giugno di quest’anno. A Vienna si è deciso di spostare la scadenza al 7 luglio, poi prorogata al 10 luglio.

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