Mercoledì il parlamento di Atene è convocato per votare il progetto di legge che – se approvato – fa entrare in vigore le prime riforme previste dal nuovo piano di salvataggio firmato due giorni fa a Bruxelles. Il provvedimento, preparato oggi dal governo, si intitola Misure urgenti per la negoziazione e la conclusione di un accordo con l’Esm, il fondo salva stati europeo che dovrebbe erogare al più presto un primo prestito alla Grecia. Il testo è praticamente una manovra finanziaria da 3,17 miliardi di euro tra nuove tasse e risparmi di spesa.
- Saltano a partire da ottobre gli sconti del 30 per cento sull’iva nelle isole principali, mentre per le più piccole si dovrà attendere ancora un anno.
- Non c’è la revisione delle baby pensioni sulla quale si deve esprimere la corte costituzionale greca.
- Sono previste maggiori entrate per 2,390 mld (di cui 794 milioni nel 2015) dai cambiamenti delle aliquote dell’iva. In particolare, l’iva per gli alberghi e le strutture ricettive sale dal 6 per cento al 13 per cento. La tassa sugli utili societari passerebbe dal 26 al 29 per cento. La tassa sulle imbarcazioni oltre i 5 metri di lunghezza, sugli aerei privati, sulle auto di lusso (oltre 2.500 cc), ma anche sulla proprietà di piscine passa dall’attuale 10 per cento al 13 per cento.
- Per gli stipendi di tutte le cariche pubbliche, dal presidente della repubblica fino ai sindaci, è previsto un prelievo del 5 per cento.
Queste sono le prime misure che il governo di Tsipras deve fare approvare dal parlamento per adempiere alla sua parte dell’accordo con i creditori. Una volta mantenuta la parola, da Bruxelles dovrebbe arrivare una prima parte degli 86 miliardi accordati per tre anni.
Sciopero. Il sindacato greco dei dipendenti pubblici (Aedy) ha indetto uno sciopero di 24 ore e ha convocato una manifestazione nella piazza Syntagma di Atene. Il sindacato è contrario all’accordo perché con le nuove misure di austerità sono a rischio le nove mila riassunzioni che Tsipras aveva messo in cantiere a maggio.
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