Secondo il Fondo monetario internazionale, la Grecia ha bisogno di una significativa riduzione del debito. Lo rivela un rapporto confidenziale dell’Fmi ottenuto dalla Reuters, che è stato spedito il 13 luglio ai governi dei paesi dell’eurozona, poche ore dopo l’accordo raggiunto dai leader europei a Bruxelles.

La valutazione dell’Fmi è contenuta in un documento di analisi sulla sostenibilità del debito greco a cui la Reuters ha avuto accesso.

L’Fmi sostiene che “il grave deterioramento della sostenibilità del debito indica la necessità di una ristrutturazione che vada ben oltre quanto considerato fino a questo momento e proposto dal Meccanismo europeo di stabilità”. Secondo l’Fmi, i paesi dell’eurogruppo dovrebbero concedere alla Grecia un “periodo di grazia” di trent’anni, nel quale la Grecia deve essere sollevata dalle scadenze del pagamento dei prestiti. In alternativa, secondo i tecnici dell’Fmi, l’eurogruppo dovrebbe prepararsi a “espliciti trasferimenti finanziari su base annua” verso la Grecia.

La nuova valutazione dell’Fmi è stata redatta prendendo atto della chiusura delle banche greche e del controllo di capitali in vigore dallo scorso 29 giugno, due misure che “hanno imposto un pesante tributo al sistema bancario e all’economia greca, causando un ulteriore e significativo deterioramento della sostenibilità del debito rispetto a quanto stimato nella nostra ultima analisi”.

L’ultimo documento di analisi redatto dall’Fmi due settimane fa indicava che il debito greco avrebbe raggiunto l’apice del 177 per cento rispetto al pil entro i prossimi due anni, per tornare a quota 142 per cento entro il 2022.

Fonti interne al Fondo monetario internazionale hanno confermato al Guardian che una nuova analisi di sostenibilità del debito greco preparata dagli analisti sarà discussa dal consiglio d’amministrazione dell’organizzazione.

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