In trenta appartamenti a Quinto, nella periferia di Treviso, sono stati trasferiti 101 migranti su ordine del prefetto della città il 15 luglio. L’arrivo dei nuovi inquilini ha scatenato le proteste di una quarantina di residenti e di militanti di Forza nuova e Lega nord. I migranti si sono barricati in casa temendo aggressioni, mentre i residenti hanno organizzato picchetti all’esterno degli edifici e hanno montato tende in segno di protesta. “Non vogliamo vivere in un campo profughi”, hanno detto i residenti alla stampa locale.

Nella notte tra il 15 e il 16 luglio un gruppo di militanti di Forza nuova e di Lega nord e alcuni residenti hanno assaltato gli appartamenti, hanno preso mobili, materassi ed elettrodomestici che erano stati stipati in una cantina per essere distribuiti. I militanti hanno portato fuori alcuni mobili e gli hanno dato fuoco.

Un operatore delle cooperativa Xenia che si occupa dell’accoglienza dei migranti è stato aggredito il 16 luglio ed è stato impedito agli operatori di distribuire i pasti. Anche l’assessora Alessandra Tocchetto è stata aggredita ed è dovuta intervenire la polizia per difenderla. Il prefetto di Treviso ha annunciato che denuncerà i responsabili dell’aggressione, intanto il governatore del Veneto Luca Zaia ha preso le difese dei residenti, ha criticato il governo che trasferisce i migranti dalla Sicilia e dalle altre regioni meridionali verso il nord d’Italia. “Vogliono africanizzare la regione”, ha detto Zaia. Anche il leader della Lega nord Matteo Salvini ha difeso gli attacchi e ha annunciato che si recherà in visita a Quinto. Il 17 luglio il sindaco di Treviso Mauro Dal Zilio ha deciso insieme al prefetto di trasferire i migranti ospitati a Quinto in un’ex caserma.

In contemporanea agli episodi razzisti di Treviso, a Roma alcuni militanti di CasaPound e residenti di una zona residenziale sulla Cassia, hanno protestato con blocchi e picchetti, per impedire il trasferimento di alcuni richiedenti asilo e migranti in un’ex scuola al Casale San Nicola. Il trasferimento di una ventina di migranti è stato disposto dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

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