Circa trenta persone del movimento “Puzzate” sono entrati nel ministero dell’ambiente a Beirut, in Libano, e stanno svolgendo un sit in: rifiutano di muoversi fino a quando il ministro dell’ambiente Mohammad Machnouk non si dimetterà.

Le forze di sicurezza hanno isolato la zona e bloccato l’accesso ai giornalisti. In aggiunta a quelli dentro al ministero, una ventina di persone manifesta fuori dell’edificio.

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Negli ultimi giorni, il Libano ha dovuto affrontare crescenti proteste a causa della crisi dello smaltimento dei rifiuti. Tonnellate di immondizia sono rimaste ammassate per le strade per più di un mese mentre il governo ha provato a trovare una soluzione al problema, senza riuscirci.

Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada per protestare contro l’inefficienza della politica e degli amministratori pubblici. Al centro delle polemiche c’è il fallimento del governo accusato di essere troppo debole nel fornire servizi di base come l’elettricità e l’acqua e la corruzione politica. Le proteste sono diventate violente due settimane fa, dopo che le forze di sicurezza hanno picchiato i manifestanti e hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua nel centro di Beirut per disperdere i manifestanti. Un manifestante è ancora in terapia intensiva, e diverse centinaia sono rimasti feriti negli scontri. Decine sono stati arrestati.

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