Cosa sta succedendo al confine tra Serbia e Ungheria. Centinaia di migranti si stanno accalcando al confine settentrionale della Serbia, dopo che l’Ungheria ha ufficialmente chiuso la sua frontiera dopo l’entrata in vigore delle nuove leggi volute dal primo ministro Viktor Orbán. Il governo ha anche dichiarato lo stato di emergenza in due province del sud, a ridosso dell’ex repubblica jugoslava, in modo da poter giustificare la presenza dei militari insieme alla polizia di frontiera.
- Dalla mezzanotte tra lunedì e martedì, le forze di sicurezza ungheresi hanno chiuso l’ultimo tratto del confine, lungo circa quaranta metri, che veniva usato dai migranti per passare senza controlli: si tratta di un pezzo di ferrovia vicino alla cittadina di Röszke, dove fino a poco più di un quarto di secolo fa passava la cortina di ferro. Ora l’accesso è sbarrato da un vagone merci interamente ricoperto da filo spinato.
- Solo pochi profughi hanno provato nelle ultime ore ad attraversare legalmente il confine ungherese, registrandosi ai posti di blocco che la polizia ha organizzato nei container lungo la barriera di cemento e reticolato, alta 3 metri e mezzo e lunga 175 chilometri, che separa l’Ungheria dalla Serbia. Alcuni di loro avevano passato la notte nelle tende messe a disposizione dai volontari insieme a provviste di cibo e acqua.
- Subito dopo la mezzanotte un centinaio di profughi, soprattutto siriani e afgani, è stato rimandato in Serbia dal checkpoint di Horgos. Dall’entrata in vigore delle nuove misure la polizia ha già arrestato 174 migranti che tentavano di entrare dalla Serbia. Quasi diecimila persone sono bloccate al confine.
Le immagini della Reuters
Cosa dicono le nuove leggi ungheresi. In base al nuovo provvedimento, approvato con iter abbreviato dal parlamento di Budapest il 4 settembre scorso, il tentativo di “attraversare illegalmente” il confine diventa un reato penale che può costare fino a tre anni di carcere. Chi danneggia le barriere di filo spinato o reticolato esistenti potrà essere condannato a pene fino a cinque anni, e chi ostacola la costruzione del muro potrà essere punito con un anno di prigione. Orbán ha chiarito che chiunque tenterà di passare illegalmente la frontiera sarà immediatamente arrestato dalle autorità, trasferito in campi di detenzione e processato in via direttissima da tribunali speciali.
- I migranti che accettano di registrarsi nei checkpoint della polizia di frontiera per presentare una richiesta formale di asilo sono costretti ad aspettare in una “zona di transito”. Anche se le autorità ungheresi sostengono ufficialmente che i nuovi provvedimenti servono solo a disciplinare gli ingressi nel paese, separando chi ha effettivamente diritto all’asilo dai migranti economici che andrebbero respinti, nelle ultime ore nessuno dei richiedenti asilo è stato fatto entrare dalla Serbia, che l’Ungheria ha riconosciuto come “stato sicuro” e quindi in grado di accogliere i profughi.
Gli altri interventi per fermare i migranti. Da settembre l’Ungheria ha dispiegato duemila agenti di polizia aggiuntivi per controllare le frontiere, con l’ausilio di unità speciali, elicotteri e cani da fiuto. Oggi stesso il premier ha reclutato 900 nuovi poliziotti allo stesso scopo. Per il momento alla frontiera sono impegnati più di quattromila soldati dell’esercito, soprattutto per garantire che il muro di confine con la Serbia sia completato entro la fine di ottobre. La settimana prossima il parlamento dovrà approvare formalmente un ulteriore impegno militare al confine, che comprenda l’uso delle armi “in caso di emergenza”.
I numeri. Più di duecentomila profughi, soprattutto siriani, afgani e pachistani, sono entrati in Ungheria dall’inizio del 2015 viaggiando dalla Grecia attraverso i Balcani occidentali, ponte per l’Unione europea.
- La polizia ungherese ha riferito stamattina che dal confine serbo dal gennaio scorso sono passati 200.778 migranti.
- Il record di ingressi in un solo giorno è stato registrato proprio nell’ultimo giorno prima dell’entrata in vigore delle nuove leggi, con 7.437 arrivi.
- Nelle ultime ore almeno 9.380 profughi sarebbero stati fermati nell’area di transito, in attesa di essere arrestati o rimandati in Serbia.
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