Il presidente siriano Bashar al Assad ha accusato l’occidente e la Turchia di ipocrisia e doppi standard sul tema dei migranti. “È come se l’occidente, da un occhio, piangesse sul destino dei profughi e dall’altro li prendesse di mira con un’arma”, ha detto Assad in un’intervista rilasciata a diversi mezzi d’informazione russi tra cui RT, Rossiyskaya Gazeta, Russia 24, RIA Novosti e NTV.

Le responsabilità dell’occidente. Secondo Assad, “l’occidente sta sostenendo i terroristi dall’inizio della crisi” ma continua ad attribuire la responsabilità della crisi dei profughi al regime o al presidente. “Se l’Europa è tanto preoccupata dalle sorti dei profughi, che smetta di sostenere il terrorismo” ha insistito il presidente siriano.

Un passaggio dell’intervista in inglese al presidente siriano Bashar al Assad

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Il Fronte al nusra e il gruppo Stato islamico. “La cooperazione tra l’occidente e il Fronte al nusra è un dato di fatto, noi tutti sappiamo che il Fronte al nusra e il gruppo Stato islamico ricevono armi, denaro e volontari dalla Turchia, che mantiene stretti rapporti con l’occidente”, ha denunciato Assad citando in particolare i ribelli affiliati ad Al Qaeda e i jihadisti dello Stato islamico.

La cooperazione con l’Iran. “L’Iran resta al fianco dello Stato siriano politicamente, economicamente e militarmente. Quando diciamo militarmente, questo però non significa come affermano alcuni media occidentali, che l’Iran sta mandando il suo esercito o delle unità militari in Siria. Questo è falso”, ha dichiarato Assad. L’Iran “ci manda equipaggiamenti militari e ovviamente c’è uno scambio di esperti militari tra la Siria e l’Iran. È stato sempre così ed è normale che questa cooperazione aumenti in situazione di guerra”, ha aggiunto Assad.

Il popolo sceglie. “Un presidente ottiene il potere con il consenso del popolo attraverso elezioni, e se si dimette, lo fa se lo chiede il popolo, non per il giudizio degli Stati Uniti, del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o della conferenza di Ginevra. Se il popolo vuole che resti, il presidente resta. Nel caso opposto, dovrebbe dimettersi rapidamente”.

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