Almeno 717 persone che partecipavano al pellegrinaggio dell’hajj sono morte stamattina nella calca che si è formata tra due accampamenti di pellegrini vicino alla Mecca, in Arabia Saudita. Ecco cosa sappiamo finora della vicenda:

  • Nell’incidente sono rimaste ferite 863 persone. Il bilancio dei morti, secondo le autorità saudite, è destinato ad aumentare. Tra le vittime ci sono anche cittadini stranieri: 43 sono iraniani. Sugli altri non si hanno ancora informazioni certe.
  • I pellegrini si trovavano a Mina, alla periferia della Mecca, dove i fedeli si radunano per un rito che consiste nel lanciare pietre contro le cosiddette stele di Satana. A Mina sono allestite anche più di 160mila tende che ospitano i fedeli durante il pellegrinaggio. L’incidente sarebbe avvenuto in una via chiamata Street 204, secondo Al Jazeera.
  • Sul luogo dell’incidente sono state inviate più di 220 ambulanze e 4.000 soccorritori.
  • L’Iran ha accusato l’Arabia Saudita di aver gestito male la sicurezza e di aver chiuso per “ragioni sconosciute” due sentieri che conducevano al luogo del lancio delle pietre, causando la calca incontrollata. Il governo saudita invece ha dato la colpa ai pellegrini “indisciplinati”.
  • Il bilancio è il più grave dalla strage del 1990, quando 1.426 persone morirono a causa della calca in un tunnel che portava alla Mecca.
  • Questo è il secondo incidente avvenuto nella città santa nelle ultime settimane. L’11 settembre, prima dell’inizio del pellegrinaggio, il crollo di una gru aveva ucciso più di cento persone.
  • Circa due milioni di persone sono radunate alla Mecca per festeggiare l’Eid al Adha, o Festa del sacrificio.

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