Una nuova esplosione è stata avvertita oggi in un complesso residenziale nella città cinese di Liucheng, nella regione del Guangxi. Per ora non risultano vittime.
Lo scoppio è avvenuto un giorno dopo che nella città una serie di bombe hanno causato almeno sette morti, due dispersi e 51 feriti. Non è chiaro se i fatti di oggi siano legati a quelli di ieri.
Le esplosioni del 30 settembre, causate da una serie di bombe nascoste in alcuni pacchetti postali, hanno preso di mira edifici governativi, una stazione ferroviaria, un centro commerciale e un ospedale.
La polizia non ha dato spiegazioni sulla motivazione degli attacchi. Gli attacchi sono avvenuti alla vigilia dell’anniversario della Repubblica Popolare Cinese, che segna l’inizio della cosiddetta Settimana d’oro.
La polizia ha dichiarato di aver identificato il presunto responsabile, un cinese di 33 anni, del quale è stato diffuso solo il cognome.
Il Guangxi, al confine con il Vietnam, è una delle regioni più povere della Cina. Anche se nella zona le manifestazioni degli agricoltori e dei ceti poveri non mancano, gli attacchi di questo tipo contro obiettivi istituzionali sono rari.
Negli ultimi anni però, scrive l’Afp, diversi cittadini cinesi emarginati hanno organizzato attacchi contro uffici governativi e luoghi pubblici per attirare l’attenzione.
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