Il presidente francese François Hollande incontrerà oggi a Parigi il presidente russo Vladimir Putin. Il vertice è stato convocato per discutere della pace in Ucraina, ma i due leader parleranno anche della guerra in Siria e delle tensioni che sono seguite all’inizio dei bombardamenti sul paese da parte di Mosca. I russi sostengono di avere come obiettivo lo Stato islamico, ma Washington e gli alleati hanno avanzato il sospetto che in realtà la loro offensiva, partita il 30 settembre, colpisca anche gli insorti che si oppongono al regime di Bashar al Assad, alleato di Putin, ma considerato un “tiranno” dall’amministrazione di Barack Obama e da quella di Hollande. Il presidente francese ha detto che è importante che “i raid abbiano come bersaglio lo Stato islamico e non di altri gruppi”.

Il presidente della commissione esteri della Duma, Aleksey Pushkov – che fa parte della delegazione che accompagna Putin a Parigi – ha dichiarato che gli attacchi russi in Siria dureranno “tre o quattro mesi e si intensificheranno”.

Intanto, l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh) ha denunciato che almeno sette civili, tra i quali due bambini, sono morti negli attacchi russi che hanno colpito l’1 ottobre Jabal al Zawiya – un’importante area del nordest della Siria sotto il controllo di al Qaeda e di altri gruppi ribelli islamisti – e la località di Habit, nella stessa provincia. L’Osdh è un’organizzazione non governativa che ha sede a Londra, con fonti sul terreno, che da diverso tempo porta la contabilità delle vittime del conflitto siriano: finora ci sarebbero 240mila morti.

I primi attacchi russi del 30 settembre, secondo l’Osdh, avevano già fatto 28 morti, mentre l’opposizione siriana al presidente Bashar al Assad ha denunciato l’uccisione di 36 civili. Il presidente russo Vladimir Putin ha reagito affermando che si attendeva una “guerra dell’informazione”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it