Il governo israeliano ha deciso di mobilitare centinaia di soldati nelle città del paese e sulle strade principali in sostegno alle forze dell’ordine. Inoltre ha chiuso con dei posti di blocco l’accesso ai quartieri arabi di Gerusalemme Est. Le misure sono state prese per contrastare i recenti attacchi contro i civili israeliani. Il 13 ottobre tre israeliani sono morti e almeno venti sono rimasti feriti a causa degli episodi avvenuti nella capitale e a Raanana, nel centro del paese.
Il consiglio di ministri riunitosi ieri nel pomeriggio, e proseguito fino a notte inoltrata, ha preso anche altri provvedimenti. Oltre alla mobilitazione dei militari, è stato stabilito che trecento guardie di sicurezza saranno presenti sui mezzi pubblici di Gerusalemme. Le case degli attentatori che sono state demolite inoltre non saranno ricostruite. I diritti di residenza saranno revocati agli arabi israeliani colpevoli delle violenze e le loro proprietà saranno confiscate.
In serata, a Sakhnin, nel nord di Israele, ventimila israeliani arabi hanno partecipato a una manifestazione in solidarietà con i palestinesi che avevano indetto una “giornata della collera”.
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