Il partito populista di destra Unione democratica di centro (Udc) ha vinto le elezioni in Svizzera con il 29,7 per cento dei voti. L’Udc, formazione euroscettica e molto critica verso le politiche migratorie europee guidata da Toni Brunner, ha conquistato undici seggi in più rispetto alle consultazioni del 2011 e ora ne controlla 65 sui 200 del consiglio nazionale, la camera bassa del parlamento svizzero.

Positivo anche il risultato della formazione di centrodestra Partito liberale radicale (Plr), arrivato terzo con il 16,4 per cento dei voti. Secondo il Partito socialista svizzero (18,8 per cento e due seggi in meno rispetto al 2011). Adesso l’Udc, il Plr e altri piccoli partiti di destra rappresentano la maggioranza del consiglio nazionale.

L’Unione democratica di centro, secondo gli analisti, ha sfruttato a suo favore la crisi dei migranti in Europa e il calo dell’economia svizzera, che in futuro potrebbe portare a un innalzamento del tasso di disoccupazione. Il partito però, secondo la stampa svizzera, rispetto al passato ha fatto una campagna elettorale leggermente più moderata e “meno divisiva”, presentando diversi candidati nuovi.

L’Udc è scettica riguardo a molti accordi bilaterali stretti tra la Svizzera e gli altri paesi dell’Unione europea. Il partito è stato tra i principali promotori del referendum sull’immigrazione per mettere un tetto all’ingresso degli stranieri nel paese. Questa nuova politica migratoria non è ancora stata approvata, perché contraddice l’accordo sulla libera circolazione delle persone nell’Unione europea. L’Ue ha tempo fino al 2017 per mettere fine alla controversia con Berna.

Il sistema elettorale svizzero è di tipo proporzionale ed è fondato su 26 circoscrizioni, che corrispondono ai cantoni del paese. Il nuovo parlamento svizzero eleggerà i sette consiglieri del consiglio federale, il governo svizzero, il 9 dicembre. La carica di presidente è ricoperta a rotazione da tutti i membri del consiglio.

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