“Se decidi sul mio apparato riproduttivo, allora devi conoscerne i dettagli”. È questo il senso della campagna a favore del diritto all’aborto a cui stanno aderendo migliaia di donne irlandesi su Twitter. Da lunedì scrivono al primo ministro Enda Kenny, aggiornandolo con notizie e commenti sul loro ciclo mestruale, in segno di protesta contro le norme in vigore in Irlanda: l’emendamento 8 della costituzione, approvato con un referendum nel 1983, equipara la vita del feto a quella della madre e stabilisce quindi che interrompere una gravidanza costituisce reato.
A cominciare la protesta su Twitter è stata l’attrice comica Grainne Maguire, che il 2 novembre ha mandato una serie di messaggi al taoiseach (il capo del governo) per chiedergli di convocare una consultazione popolare che cancelli l’emendamento.
“Visto che sappiamo quanto lo stato irlandese si interessi al nostro apparato riproduttivo, nomino il mio ventre ambasciata d’Irlanda”, e quindi – segue Maguire – “penso sia giusto che le donne d’Irlanda informino il leader @EndaKennyTD dei particolari del loro ciclo mestruale”. A seguire, in un terzo Tweet, ha fornito per davvero questi dettagli: “Hey, Enda Kerry, giusto perché tu lo sappia, mi sono venute due giorni fa. All’inizio flusso abbastanza intenso, ma ora solo un po’ di perdite”.
Since we know how much the Irish state cares about our reproductive parts-I call my womb Ireland's littlest embassy ;-) #repealthe8th (1/3)
— Gráinne Maguire (@GrainneMaguire) 2 Novembre 2015
I think its only fair that the women of Ireland let our Leader @EndaKennyTD know the full details of our menstrual cycle #repealthe8th (2/3)
— Gráinne Maguire (@GrainneMaguire) 2 Novembre 2015
Hey @EndaKennyTD just so you know, I got my period two days ago. Pretty heavy flow at first but now just occasional spotting #repealthe8th
— Gráinne Maguire (@GrainneMaguire) 2 Novembre 2015
Molte donne irlandesi hanno seguito l’esempio della cabarettista e hanno twittato con l’hashtag #repealthe8th, cioè “abrogare l’ottavo emendamento”.
@EndaKennyTD On my 2nd period in 1 month! Imagine that! But at least I know I'm not pregnant (again). Lucky ol' me eh Enda? #repealthe8th
— Ciara O'Shea (@ciara_o_shea) 4 Novembre 2015
Hey @EndaKennyTD, my flow is a little lighter today. I might even be able to leave the house soon! #repealthe8th
— imelda.js (@imeldamaguire) 5 Novembre 2015
@EndaKennyTD a little bit stressed here, so might be late #repealthe8th #abortion #prochoice #womenrights #Ireland
— Nastazja Somers (@NastazjaSomers) 6 Novembre 2015
In Irlanda le modifiche alla costituzione possono essere apportate soltanto tramite referendum. Sono state raccolte più di 47mila firme a favore della petizione promossa da Amnesty International per chiedere l’abrogazione del testo.
A giugno l’organizzazione non governativa ha pubblicato un rapporto intitolato “Lei non è una criminale. Gli effetti della legge sull’aborto in Irlanda”, in cui ha documentato casi di donne incinte alle quali le autorità hanno negato le opportune cure mediche per dare priorità alla vita del feto. Negli ospedali irlandesi, infatti, una donna può interrompere una gravidanza solo se corre grave pericolo di morire in caso la portasse avanti.
“Il recente referendum sull’uguaglianza dei matrimoni ha messo in luce una nazione orgogliosa di essere una società aperta e inclusiva, ma in Irlanda non tutto va bene. I diritti umani delle donne e delle ragazze sono violati su base quotidiana a causa di una costituzione che le tratta come recipienti” - ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. Anche le Nazioni Unite hanno più volte richiamato i governi irlandesi, preoccupate “per le circostanze molto restrittive in base alle quali le donne possono legittimamente avere un aborto nel paese”.
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