Gli abitanti nella provincia di Liaoning, nel nordest della Cina, si sono chiusi dentro le loro case l’8 novembre, dopo che le abitazioni sono state avvolte dallo smog. Nella zona, dopo che è cominciata la combustione di carbone per riscaldare le case all’inizio dell’inverno, sono stati registrati livelli record di pm 2,5, un particolato che secondo i medici aumenta il rischio di tumori e malattie cardiache.

In alcune zone della città il pm 2,5 ha superato i 1.400 microgrammi per metro cubo, una quantità circa 56 volte superiore ai livelli considerati accettabili dall’Organizzazione mondiale della sanità.

A Shenyang c’era così tanto smog che la visibilità era ridotta a 100 metri, ha riferito la tv di stato cinese Cctv. L’agenzia di stampa ufficiale, Xinhua, ha pubblicato alcune foto che mostravano le strade della città avvolte dall’inquinamento, con il titolo “Paese incantato o fine del mondo?”.

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Secondo l’agenzia statunitense Associated press i livelli dell’8 novembre sono i peggiori registrati in Cina dal 2013.

Shenyang, città industriale dai tempi di Mao Zedong, recentemente ha cercato di ridurre l’inquinamento, trasferendo le fabbriche e cominciando a usare il gas naturale invece del carbone per il riscaldamento.

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