La Coalizione patriottica (Domoljubna koalicija) guidata dal partito conservatore Unione democratica croata (Hdz) ha ottenuto 59 seggi su 151 alle elezioni generali dell’8 novembre. La Croazia cresce (Hrvatska raste), il blocco di centrosinistra che ha governato negli ultimi quattro anni con primo ministro socialdemocratico Zoran Milanović, è sceso a 56 seggi. Sono le prime consultazioni legislative da quando la Croazia è entrata nell’Unione europea nel 2013.

L’Hdz ha già governato il paese dal 1990 al 2000 e, in coalizione, dal 2003 al 2011 ed è un partito europeista. La costituzione della Croazia prevede che i partiti più votati dispongano di due mesi al massimo per provare a formare un governo, da soli o in coalizione con qualche formazione minore.

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Il Most, partito fondato nel 2012 che unisce liste indipendenti da tutto il paese, è entrato per la prima volta in parlamento con 19 seggi. Prima delle elezioni il leader di questa nuova formazione, Božo Petrov, ha escluso di entrare in una coalizione di governo. Il programma del Most (che significa ponte) si basa sulla riforma del settore pubblico e sulla riduzione della spesa e del debito sovrano.

Sette formazioni politiche minori si dividono i 17 seggi rimanenti.

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