In Belgio le autorità hanno deciso di estendere lo stato di allerta massima (livello 4) per il secondo giorno consecutivo a causa del rischio “serio e imminente” di attentati simili a quelli di Parigi. Alle 17 si riunirà il Consiglio di sicurezza nazionale e deciderà se estendere ancora la misura d’emergenza.
Le misure precauzionali
- Chiusa la metropolitana, annullati concerti, manifestazioni e competizioni sportive.
- Chiusi anche i mercatini di Natale e i centri commerciali più grandi.
- I teatri hanno annullato gli spettacoli.
- Gli autobus funzionano.
- Le autorità hanno chiesto alle persone di evitare i luoghi affollati.
- È stato istituito un numero verde per segnalare anomalie ed emergenze in città.
- Mille soldati sono stati schierati in città per pattugliare le strade con mezzi blindati.
- Alle 17 il Consiglio di sicurezza nazionale deciderà se estendere le misure a domani e se aprire le scuole.
- Il ministro dell’interno Jan Jambon ha detto che “c’è una minaccia reale e che le autorità stanno facendo tutto il possibile per tenere sotto controllo la situazione”.
Le novità dell’inchiesta sugli attentati di Parigi
- Gli inquirenti sono sulle tracce di almeno due attentatori, che dovrebbero avere con loro delle armi e dell’esplosivo, simile a quello usato negli attentati del 13 novembre a Parigi.
- Ieri a Molenbeek, un quartiere di Bruxelles dal quale provenivano tre degli attentatori di Parigi, è stato ritrovato un arsenale di armi, dopo un’interrogatorio con uno dei complici degli attentati del 13 novembre.
- La polizia belga sospetta che ci sia una cellula terroristica attiva a Bruxelles, legata agli attentati di Parigi, e che ci siano dei complici che non sono stati ancora individuati.
- Un altro belga di origine marocchina, Ahmed Dahmani, è stato arrestato ieri in Turchia mentre provava a entrare in Siria grazie a due complici di nazionalità siriana. Dahmani è accusato di aver fatto i sopralluoghi per gli attentati di Parigi del 13 novembre.
- In Marocco la polizia sta interrogando Yassine Abaaoud, il fratello del presunto ideatore degli attentati Abdelhamid Abaaoud, ucciso dalle forze speciali francesi in un blitz il 18 novembre a Saint-Denis, un comune alla periferia nord di Parigi. Yassine Abaaoud è in carcere in Marocco dal novembre del 2014 per reati comuni, ma dopo la morte del fratello, è stato di nuovo interrogato dalla procura come possibile persona informata sui fatti.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it