Il piano che Bruxelles è pronta a presentare il 15 dicembre è un enorme passo in avanti verso una gestione comune delle frontiere dell’Unione europea, se la proposta sarà approvata dagli stati membri e dal Parlamento europeo. La Commissione europea proporrà la creazione di un vero e proprio corpo di polizia di frontiera, composto da migliaia di agenti, che avrebbero la capacità d’intervenire in caso di bisogno alle frontiere esterne dell’Unione. Se approvato, il piano implicherebbe un’importante perdita di sovranità da parte degli stati.

Qual è l’obiettivo del piano

Aiutare le polizie nazionali nella gestione del flusso di migranti in arrivo dalla Turchia e dai paesi balcanici. Ma anche salvaguardare il trattato di Schengen in vigore dal 1985 e recentemente messo in discussione da molti paesi a causa degli attacchi terroristici di Parigi.

Cosa prevede il piano

Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione alle frontiere esterne degli stati membri, creata nel 2004, sarà trasformata in un corpo di polizia e i suoi poteri saranno accresciuti. Al momento Frontex è responsabile del coordinamento delle attività delle polizie di frontiera di tutta Europa. Frontex ha già la possibilità di attivare una forza di polizia per gli interventi urgenti (Rabit), ma per ora può intervenire solo se uno stato membro ne fa richiesta esplicita.

La Grecia appoggia il piano della Commissione europea

La Grecia ha chiesto formalmente l’intervento di Frontex a causa dell’arrivo di migliaia di persone sulle sue isole dalla Turchia. Ma dopo l’azione dell’agenzia europea Bruxelles è arrivata a minacciare l’esclusione di Atene dalla zona di libera circolazione Schengen per la sua incapacità di controllare la frontiera. La Commissione vorrebbe che l’Europa fosse in possesso di uno strumento per intervenire in caso di bisogno senza aspettare l’approvazione degli stati membri. Tuttavia la Commissione sta lavorando a un progetto che non eroda troppo la sovranità nazionale dei singoli stati per non incorrere in una bocciatura del progetto.

Come reagiranno gli stati membri

Il piano susciterà un intenso dibattito. Per anni questa questione della gestione delle frontiere è stata sollevata senza essere risolta, in particolare si oppongono alla gestione comune delle frontiere i paesi con governi molto nazionalisti (Polonia, Ungheria). Secondo gli ultimi dati di Frontex, sono arrivati 492mila migranti sulla costa greca tra luglio e novembre del 2015, e poco più di 120mila sono stati registrati.

La proposta della Commissione per essere valida deve essere approvata dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata e dal Parlamento europeo. Per l’approvazione ci vorranno mesi.

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