In Egitto 23 giornalisti si trovano in prigione a causa del loro lavoro: lo afferma l’ultimo rapporto dell’ong Committee to protect journalists (Cpj), che ha sede a New York. Di questi, cinque sono stati arrestati nel corso del 2015 e quasi tutti sono legati a mezzi d’informazione vicini ai Fratelli musulmani o hanno coperto le manifestazioni in favore della formazione politica che per il governo egiziano è un’organizzazione terroristica. L’Egitto è diventato il secondo paese per numero di giornalisti in prigione dopo la Cina, dove sono 49. In tutto il mondo sono 199.
Il 29 novembre il giornalista e ricercatore egiziano Ismail Alexandrani, 32 anni, è stato arrestato a Hurgada con l’accusa “di aver diffuso notizie false” e di “appartenere ai Fratelli musulmani”. Inizialmente è stata prevista una detenzione di quindici giorni, che è stata estesa di altre due settimane il 10 dicembre. La legge prevede che si possa allungare il periodo di detenzione fino a dieci volte, corrispondenti a 150 giorni. Alexandrani è un esperto dei gruppi jihadisti attivi nella penisola del Sinai.
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