Questa mattina, un uomo che cercava di accoltellare un poliziotto israeliano nei pressi della Città Vecchia di Gerusalemme è stato ucciso dalle forze dell’ordine israeliane. Proprio in quella parte di città, in seguito, sono scoppiati degli scontri. Alcuni palestinesi si erano riuniti per chiedere di riavere i corpi delle persone uccise nei giorni scorsi dopo aver tentato di accoltellare degli israeliani, secondo la versione della polizia. Intanto, in Cisgiordania e a Gaza si sono celebrati i funerali della donna e del ragazzo uccisi nel giorno di Natale. Negli ultimi tre mesi è tornata a intensificarsi la violenza, per via dei dissidi sulla gestione della Spianata delle Moschee. Da allora sono morti circa 20 israeliani e 120 palestinesi.

Agenti della polizia di frontiera allontanano alcuni palestinesi durante gli scontri scoppiati vicino alla Città Vecchia, a Gerusalemme. (Ammar Awad, Reuters/Contrasto)
Una parente del ragazzo ucciso ieri dai soldati israeliani piange al suo funerale, a Gaza. La vittima, uccisa durante degli scontri con l’esercito, aveva 22 anni e si chiamava Hani Wahdan. (Suhaib Salem, Reuters/Contrasto)
La preghiera davanti alla bara di Mahdia Hamad, una donna di 38 anni uccisa ieri dai soldati israeliani a Silwad, vicino a Ramallah, in Cisgiordania. L’esercito ha detto che la donna si stava scagliando con l’auto contro un posto di blocco. (Mohamad Torokman, Reuters/Contrasto)

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