Il prefetto della Corsica, Christophe Mirmand, ha vietato fino al 4 gennaio ogni tipo di manifestazione a Jardins de l’empereur, un quartiere popolare di Ajaccio. Nei giorni scorsi nella zona, abitata da circa 1.700 persone in gran parte di origine straniera, ci sono state proteste razziste contro arabi e musulmani.
I cortei razzisti
Venerdì 25 e sabato 26 dicembre centinaia di persone hanno attraversato Jardins de l’empereur, gridando slogan come “Fuori gli arabi”, “Siamo a casa nostra”, “Bisogna ucciderli”. Le proteste sono state organizzate dopo che nel quartiere, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, due vigili del fuoco e un agente di polizia sono stati aggrediti da persone armate di mazze da baseball e da golf. Gli aggressori non sono ancora stati identificati.
Secondo la prefettura, era stato appiccato volontariamente un incendio per tendere un agguato: il mezzo dei pompieri è stato colpito da alcune pietre e due di loro sono rimasti feriti.
Il giorno di Natale, dopo la prima manifestazione, un luogo di culto islamico che si trova a Jardins de l’empereur è stato saccheggiato. I responsabili hanno anche cercato di dare fuoco alle copie del Corano che si trovavano nella sala. Un poliziotto intervenuto sulla scena è stato leggermente ferito.
Il 27 dicembre due uomini di 19 e 20 anni con precedenti penali sono stati fermati dalla polizia, perché sospettati di aver causato un incendio avvenuto nel pomeriggio del 24.
La reazione delle autorità
Il primo ministro, Manuel Valls, ha condannato l’aggressione ai pompieri e ha definito l’assalto alla sala di culto “una profanazione inaccettabile”. Anche il ministro dell’interno, Bernard Cazeneuve, si è espresso contro l’episodio e ha promesso che gli autori del saccheggio verranno puniti.
La ministra della giustizia francese, Christiane Taubira, ha promesso un’indagine sugli episodi di violenza.
#Corse, la lumière sera faite, les auteurs en répondront, ainsi sont nos règles de droit et de vie commune, partout. Paix à tous ChT
— Christiane Taubira (@ChTaubira) 26 Dicembre 2015
Anche da parte della nuova amministrazione nazionalista, che ha vinto le elezioni regionali del 13 dicembre, sono arrivate condanne delle violenze. Gilles Simeoni, presidente del consiglio esecutivo, il governo regionale della Corsica, si è espresso sia contro l’aggressione iniziale sia contro le reazioni razziste, “contrarie ai valori del popolo corso”.
Quest’anno già due volte i luoghi di culto musulmani sull’isola avevano subìto degli attacchi: teste di maiale o di cinghiale – animali considerati impuri dalla religione islamica – erano state lasciate alle porte delle sale di preghiera.
Secondo l’editoriale del quotidiano Le Monde, “il tentativo di farsi giustizia da soli dei manifestanti di Ajaccio non deve essere un precedente” e il monito vale per l’intera Francia e non solo per la Corsica.
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