Dopo il blitz con lacrimogeni e idranti compiuto nella tarda serata di ieri per entrare nella sede di Istanbul del più diffuso quotidiano di opposizione, lo Zaman, la polizia turca ha posto delle barricate all’ingresso per allontanare i sostenitori del giornale, commissariato con l’accusa di fare propaganda a favore dell’imam Fethullah Gülen, che il presidente Recep Tayyip Erdoğan considera un terrorista. Anche oggi i manifestanti sono stati caricati con lacrimogeni.

I lacrimogeni usati dalla polizia per disperdere sostenitori e dipendenti del quotidiano Zaman. Istanbul, 5 marzo 2016. (Osman Orsal, Reuters/Contrasto)
Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.
Due donne scappano dalle cariche della polizia. Si proteggono gli occhi dai gas lacrimogeni sparati dagli agenti. (Osman Orsal, Reuters/Contrasto)

Il commissario europeo per l’allargamento dell’Unione europea Johannes Hahn ha espresso preoccupazione per la vicenda: “in quanto paese candidato a entrare nell’Ue, per Bruxelles è fondamentale che la Turchia rispetti la libertà di stampa”. L’accelerazione dell’iter di adesione della Turchia all’Unione europea è una delle promesse fatte da Bruxelles ad Ankara in cambio di aiuto nel respingimento dei migranti.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.
Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it