La polizia belga chiede aiuto per identificare e rintracciare il terzo presunto attentatore dell’aeroporto di Zaventem, appena fuori Bruxelles. A tale scopo ha diffuso un video delle telecamere di sorveglianza dello scalo in cui appare un uomo con il cappello calato sugli occhiali e un giaccone chiaro che spinge un carrello portabagagli. Al suo fianco, i due uomini che pochi minuti dopo si sarebbero fatti saltare in aria, identificati come Ibrahim el Bakraoui e Najim Laachraoui. Secondo la ricostruzione della procura federale l’uomo con il cappello è riuscito ad abbandonare il luogo dell’attacco dopo che il suo ordigno non è esploso.

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Gli inquirenti non confermano quindi quanto riportato dai mezzi d’informazione belgi: il tassista che ha portato all’aeroporto il commando suicida avrebbe confessato che il terzo terrorista è Fayçal Cheffou, un uomo che aveva svolto attività da giornalista freelance denunciando il maltrattamento dei richiedenti asilo musulmani e che era stato fermato più volte mentre faceva propaganda estremista tra i rifugiati. Quest’uomo sarebbe in stato d’arresto da giovedì, secondo Le Soir.
Le autorità non hanno confermato la notizia. Il 26 marzo, però, la procura ha confermato il fermo per un uomo di cui sono stati forniti solo il nome e l’iniziale del cognome, Fayçal C., iscrivendolo nel registro degli indagati con l’accusa di “partecipazione alle attività di un gruppo terroristico, omicidi terroristici e tentati omicidi terroristici.

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