Nelle carceri italiane negli ultimi sei anni i detenuti sono diminuiti di 14.763 unità, tuttavia negli ultimi mesi sono tornati ad aumentare. È quanto evidenzia il dodicesimo rapporto dell’associazione Antigone sulle condizioni di detenzione presentato a Roma il 15 aprile. Se al 30 giugno 2010, infatti, i detenuti erano poco più di 68mila, al 31 marzo 2016 erano 53.495. Una tendenza confortante, ma se si analizza solo l’ultimo periodo si registra un’inversione di rotta.

I detenuti erano 52.164 il 31 dicembre 2015, spiega il rapporto, negli ultimi tre mesi quindi c’è stato un incremento di 1.331 detenuti. Una situazione comunque di sovraffollamento, sebbene lontana da quella sperimentata nel 2010.

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“Il tasso di sovraffollamento (numero di detenuti rispetto al numero di posti letto regolamentari) è del 106 per cento in Italia secondo l’amministrazione penitenziaria”, spiega il rapporto, “che però non tiene conto delle sezioni provvisoriamente chiuse. In Germania il tasso è dell’81,8 per cento. In Spagna dell’85,2 per cento. In Inghilterra e Galles del 97,2 per cento. In Belgio del 118 per cento”.

Secondo Antigone, sono “almeno 3.950 le persone prive al momento di un posto letto regolamentare”, a fronte di oltre 49mila posti letto (stando ai dati dell’amministrazione penitenziaria), “non sempre tutti realmente disponibili”.

Nonostante i numeri assoluti parlino di una situazione diversa da quella di sei anni fa, secondo Antigone ci sono ancora novemila detenuti che vivono in meno di quattro metri quadrati a testa. “Questo è lo standard minimo previsto dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa”, chiarisce l’associazione. È nella media europea, invece, il tasso di detenzione: in Italia ci sono circa 90 detenuti su centomila abitanti. La Germania ne ha 77 ogni centomila abitanti. La Francia 118. I paesi baltici superano i 200 detenuti ogni centomila abitanti. Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, Danimarca e Finlandia invece hanno un tasso di detenzione tra i 50 e i 70 detenuti per centomila abitanti.

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I dati sui detenuti in attesa di sentenza definitiva sono ancora troppo alti. Secondo quanto riporta lo studio, infatti, i detenuti condannati in via definitiva sono 34.580, mentre i detenuti in attesa di sentenza definitiva sono il 34,6 per cento del totale. Circa uno su tre. “La media europea è del 20,4 per cento. Dunque in Italia vi è un surplus del 14,7 per cento rispetto alla media dei paesi europei”, spiega Antigone. In Germania la presenza di persone non condannate in via definitiva è del 19,4 per cento. In Inghilterra e Galles del 16,4 per cento. “Peggio di noi tra i paesi europei solo Danimarca e Paesi Bassi, dato che si spiega con la questione migranti”.

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