Il video del New York Times


Il 28 giugno la Turchia è stata di nuovo colpita da un attentato: 41 persone sono morte e 239 sono state ferite. Secondo le prime ricostruzioni, tre persone sono arrivate in taxi all’aeroporto Atatürk di Istanbul, hanno aperto il fuoco nel terminal dei voli internazionali, poi si sono fatte esplodere quando la polizia ha cercato di fermarle. L’attentato non è stato rivendicato, ma le indagini stanno convergendo sul gruppo Stato islamico.

È solo l’ultimo attacco in ordine di tempo in un paese che da un anno è stato colpito da almeno dieci grandi attentati soprattutto in città come Istanbul e Ankara. Gli attentati sono stati rivendicati in alcuni casi dal gruppo Stato islamico, dopo che la Turchia si è unita alla coalizione militare contro il gruppo jihadista in Siria e Iraq. In altri casi sono stati rivendicati da gruppi radicali curdi come il Tak (Falconi per la libertà del Kurdistan), in risposta ai bombardamenti che il governo turco ha lanciato nelle regioni curde al confine con la Siria. Le date, le vittime e gli autori degli attentati più cruenti degli ultimi 12 mesi.

  • 5 giugno 2015: 4 morti e 400 feriti a Diyarbakır. In piena campagna elettorale per le elezioni politiche del 7 giugno una doppia esplosione ha colpito un comizio del Partito democratico del popolo (Hdp, filocurdi) nella regione del Kurdistan, sono morte quattro persone. Le due bombe sono esplose una dopo l’altra: vicino a una centralina elettrica e dentro un cestino dell’immondizia. L’attentato non è stato rivendicato.
  • 20 luglio 2015: 34 morti a Suruç. Un attentato ha colpito la città curda di Suruç, nel sudest del paese. Sono morte 34 persone, tutti attivisti filocurdi che si stavano preparando per partecipare alla ricostruzione di Kobane, la città curdosiriana occupata dal gruppo Stato islamico. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo jihadista.
  • 10 ottobre 2015: 103 morti ad Ankara. Due bombe sono esplose davanti alla stazione ferroviaria di Ankara, mentre si radunavano attivisti, sindacalisti e militanti dell’Hdp che dovevano partecipare a una manifestazione per la pace. Questo attacco è stato il più cruento della storia della Turchia ed è avvenuto a pochi giorni dalle elezioni che si sono tenute per la seconda volta, dopo che il voto del 7 giugno non avevano portato nessun partito a conquistare la maggioranza necessaria per governare. L’attentato è stato attribuito al gruppo Stato islamico.
  • 12 gennaio 2016: 12 morti a Istanbul. Un attentatore suicida si è fatto esplodere a Sultanahmet, nel centro storico di Istanbul. Ci sono stati 12 morti, tra cui dieci turisti. L’attentato attribuito allo Stato islamico è stato compiuto vicino alla basilica di Santa Sofia e alla Moschea blu, nella zona più turistica della più grande città del paese.
  • 14 gennaio 2016: 6 morti a Cinar. Un poliziotto e cinque civili sono stati uccisi in un attentato condotto con un’autobomba davanti al commissariato centrale di Cinar, nel sudest della Turchia. L’esplosione ha provocato il crollo di un edificio. L’attentato è stato rivendicato da gruppi estremisti curdi.
  • 17 febbraio 2016: 29 morti ad Ankara. L’esplosione di un’autobomba innescata da un attentatore suicida nel centro di Ankara ha provocato 29 morti e 80 feriti. L’attacco, che era indirizzato contro un convoglio militare, è stato rivendicato dal Tak, un gruppo estremista curdo.
  • 13 marzo 2016: 35 morti ad Ankara. Un’autobomba ha colpito il centro della capitale turca. L’attentato è stato rivendicato dal Tak, in risposta ai bombardamenti dell’esercito turco nel sudest della Turchia, che hanno causato decine di vittime.
  • 19 marzo 2016: quattro morti a Istanbul. Un uomo si è fatto esplodere su Istiklal caddesi, la strada più importante e trafficata della parte europea di Istanbul. L’attacco non è stato immediatamente rivendicato, ma il governo turco ha identificato l’attentatore: Mehmet Oztürk, un turco legato allo Stato islamico.
  • 7 giugno 2016: 11 morti a Istanbul. Un’autobomba è esplosa nel centro di Istanbul durante il passaggio di un veicolo della polizia. Undici persone, tra cui sette poliziotti, sono morte e 36 sono state ferite. L’attentato è avvenuto nel quartiere storico di Vezneciler, non lontano dal Gran bazar e dall’università Beyazit. L’attentato non è stato rivendicato, ma gli estremisti curdi sono stati indicati come possibili responsabili.
  • 28 giugno: 41 morti e 239 feriti all’aeroporto di Istanbul. Tre attentatori sono arrivati all’aeroporto in taxi, hanno aperto il fuoco nel terminal dei voli internazionali, poi si sono fatti esplodere quando la polizia ha cercato di fermarli. Si sospetta che l’attacco sia stato organizzato dal gruppo Stato islamico.
Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it