La Turchia accusa formalmente 99 ufficiali dell’esercito per il golpe del 15 luglio. Dopo il fallito colpo colpo di stato, il governo turco sta mandando avanti le epurazioni all’interno delle istituzioni. Il 20 luglio sono stati sospesi altri 6.500 dipendenti del ministero dell’istruzione. Finora la repressione aveva colpito circa 58mila persone tra giudici, insegnanti, funzionari pubblici e militari. Circa 1.577 presidi di facoltà sono stati costretti a lasciare il loro incarico, insieme a più di 21mila insegnanti e 15mila funzionari del ministero dell’istruzione. Agli accademici inoltre è stato vietato di viaggiare all’estero. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan sta guidando il vertice del consiglio di sicurezza nazionale ad Ankara. Le associazioni per i diritti umani hanno denunciato torture e censure nei confronti dell’informazione.
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