In Nuova Zelanda la criminalità organizzata ruba e rivende api, traendo profitto dall’impennata dei prezzi del miele. Lo hanno rivelato polizia e apicoltori, dimostrando che le api sono fonte di profitto.
“Non importa che si tratti di apicoltura o metanfetamina, questa è la nuova corsa all’oro”, ha dichiarato Laurence Burkin, apicoltore capo della The true honey a Dannevirke, a nord di Wellington, e a sua volta vittima dei furti.
I furti di arnie sono in crescita, con quattrocento furti di miele o di api denunciati negli ultimi sei mesi del 2016, ha rivelato la polizia in un comunicato, senza fornire cifre per i periodi precedenti.
“Niente, in questo momento, suggerisce che i furti di arnie e di miele siano legati a un particolare gruppo criminale, ma riteniamo che si tratti di un traffico organizzato e probabilmente gestito da varie bande”, ha dichiarato il sergente Alasdair MacMillan, della polizia neozelandese.
L’impennata di questi reati coincide con il boom dell’industria del miele in Nuova Zelanda. Le esportazioni sono salite del 35 per cento in un anno, arrivando a toccare un valore di 219 milioni di dollari statunitensi, secondo il ministero delle risorse agricole e forestali. Circa un terzo del prodotto è venduto in Cina e a Hong Kong.
Soldi facili
Secondo gli apicoltori la principale causa della crescita dei reati legati alle api è l’aumento dei prezzi del miele locale, il Manuka, che secondo le statistiche ufficiali è triplicato di valore dal 2012. “Il miele ha un valore eccessivo, ridicolo. Si fanno soldi facili comprando e vendendo arnie”, ha dichiarato Bruce Robertson, direttore della Haines apiaris, a Kaitaia.
Il miele Manuka è un prodotto locale apprezzato per le sue proprietà antibatteriche e per il gusto particolare, e può costare fino a 148 dollari neozelandesi (circa cento euro) al chilo, secondo le statistiche del governo, mentre il valore di un’arnia può arrivare a duemila dollari. Robertson ha dichiarato di aver speso, di recente, cinquemila dollari per rafforzare la sicurezza, dopo aver scoperto che ogni settimana vengono rubate una o due delle sue circa tremila arnie.
La polizia sta collaborando con gli apicoltori e con il ministero delle risorse agricole e forestali per migliorare le tecniche investigative e sviluppare un database che tracci i movimenti di arnie in tutto il paese. “In realtà non sapevamo niente di api perché uno pensa che se ne stiano semplicemente lì in giardino”, ha dichiarato MacMillan alla tv Tvnz. “Negli ultimi 18 mesi ho imparato moltissime cose, la semplice organizzazione delle arnie è una cosa straordinaria”.
(Traduzione di Federico Ferrone)
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