Solo il 2,4 per cento dei farmaci lanciati sul mercato tra il 1981 e il 2008 rappresenta un importante progresso terapeutico. L’80 per cento dei nuovi farmaci è costituito da copie di prodotti già esistenti. L’unica cosa che è cambiata è il prezzo, che spesso è raddoppiato o addirittura triplicato. è significativo il fatto che nell’industria farmaceutica gli investimenti nelle attività di marketing siano il doppio di quelli destinati alla ricerca.
I sistemi sanitari moderni sono influenzati dalle scelte delle aziende farmaceutiche. Uno dei punti deboli dell’assistenza resta il “sotto-trattamento” di alcune categorie (le persone culturalmente e socialmente più deboli o, come negli Stati Uniti, quelle sprovviste di coperture assicurative), ma in altri casi (le persone esposte a prestazioni sanitarie di dubbia efficacia o quelle che vengono curate anche se sono sane) si può parlare di “sovra-trattamento”. Prevenire è sicuramente importante, ma check-up, screening e test diagnostici di massa su persone sane finiscono spesso per sovrastimare l’incidenza di alcune malattie.
Non solo. Nel corso degli anni alcune condizioni – dalla ribellione adolescenziale, all’apatia sociale, alla menopausa – sono state elevate a “dignità” di malattia per far ricadere i costi dei trattamenti sui sistemi sanitari. Il successo di queste strategie è favorito da una caratteristica tipica del mercato della sanità: la difficoltà per il pubblico di ottenere informazioni chiare. Dobbiamo imparare a evitare quei consumi inutili che impediscono di offrire a tutti dei trattamenti efficaci. (con lavoce.info)
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it