“Ho scelto la mia macchina fotografica come arma contro quello che non mi piace dell’America: la povertà, il razzismo, la discriminazione” (A choice of weapon, Gordon Parks).
Fino a due mesi fa Devin Allen era un ragazzo di 26 anni, nato e cresciuto a Baltimora, che voleva fare il fotografo. Negli ultimi due anni aveva per lo più lavorato con delle modelle e si era dedicato alla street photography ispirandosi a Gordon Parks.
Ma quando il 19 aprile sono esplose le proteste per la morte di Freddie Gray, il nero di 25 anni che era stato arrestato e picchiato una settimana prima a Baltimora, Allen ha capito di voler raccontare la reazione della sua città.
“All’inizio non sapevo che sarebbe diventata una storia così grande”, ha spiegato Allen in un’intervista a Time. La morte di Gray ha scatenato scontri e proteste a Baltimora, e in tutti gli Stati Uniti si è riacceso il dibattito sulla violenza della polizia. Nelle settimane successive i crimini violenti in città si sono moltiplicati e il governatore del Maryland ha dichiarato lo stato di emergenza.
“Non è stata una sorpresa per me”, continua Allen. “Conosco la mia città e le sue frustrazioni. Ma questo non mi ha fatto cambiare idea. Volevo raccontare entrambi i lati, la violenza degli scontri e i momenti di solidarietà”.
A quel punto Allen ha deciso di dedicare il suo account Instagram a Freddie Gray. “Dedicating my page to Freddie Gray #ripfreddiegray #blacklivesmatter #Baltimore,” ha scritto quattro giorni dopo la morte di Gray.
Le sue foto sono state commentate e condivise su internet e i social network, ma una in particolare, scattata il 25 aprile, è finita sulla copertina della rivista Time.
“L’immagine, che mostra un uomo mentre scappa da una carica della polizia, cattura perfettamente l’intensità e la natura caotica delle proteste. E somiglia molto a quelle scattate negli anni sessanta”, ha spiegato il photoeditor di Time, Paul Moakley.
Le foto di Allen riflettono il punto di vista dell’autore: “Volevo raccontare le persone spesso ignorate dai mezzi d’informazione e farle sentire parte della città per fargli capire che non devono arrendersi”, spiega ancora a Time. “Se a Baltimora ci fosse collaborazione tra le persone si potrebbe ottenere molto di più. Invece bisogna affrontare tanti ostacoli, le persone che ti stanno attorno, la polizia”.
Dopo la pubblicazione su riviste e giornali internazionali Allen ha lanciato una campagna di raccolta fondi per insegnare fotografia ai ragazzi della sua città.
Le foto di Allen saranno esposte al festival Look3 a Charlottesville, in Virginia, e al museo Reginald F. Lewis del Maryland di storia e cultura africana e americana di Baltimora.
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